Coach, psicologo e counsellor: differenze tra figure professionali “vicine” ma non uguali. Spesso, i potenziali clienti si avvicinano a noi Coach confondendoci, o quanto meno non avendo chiaro “chi fa cosa”, con le altre figure professionali su citate.
L’aver “problematizzato” qualunque cosa, ha finito per portare le persone a rivolgersi frequentemente agli psicologi, lasciando sullo sfondo – avvolti da non poche nebbie – i coach ed i counsellor. Va detto con chiarezza che queste figure non sono “psicologi minori” bensì professionisti che possono anche collaborare con tra loro perché le differenze ci sono!
Questo breve articolo vuole contribuire a mettere un pò di ordine affinché la scelta del cliente risponda alle sue esigenze reali e possa trarre il massimo beneficio, tanto da una seduta (quella che si fa dallo psicologo) come da una sessione (quella che si fa dal coach).
Cos’è il coaching?
Il coaching accelera la crescita dell’individuo consentendo ad ognuno di focalizzare in maniera più efficace e consapevole gli obiettivi da raggiungere e le conseguenti scelte da porre in atto. ICF definisce il coaching come:
una partnership con i clienti che, attraverso un processo creativo, stimola la riflessione, ispirandoli a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale.
La metodologia di coaching adottata da ICF prevede che il cliente sia prima di tutto rispettato, dal punto di vista personale e professionale, e venga considerato in grado di gestire efficacemente la propria vita ed il proprio ambito lavorativo. Ogni cliente è visto come una persona creativa e piena di risorse.
Grazie all’attività svolta dal coach, i clienti sono in grado di apprendere ed elaborare le tecniche e le strategie di azione che permetteranno loro di migliorare sia le performance che la qualità della propria vita. Il coaching facilita la sperimentazione di nuove prospettive e opportunità personali, l’ampliamento nelle capacità di pensiero e nella presa di decisioni. È volto, inoltre, a migliorare l’efficacia interpersonale e a una maggiore fiducia nell’esprimere i ruoli scelti nella vita e al lavoro.
Cosa fa il Coach?
Le principali responsabilità del coach sono:
- facilitare la scoperta, la chiarezza e l’allineamento degli obiettivi che il Cliente desidera raggiungere
- accompagnare il Cliente in una scoperta personale di tali obiettivi
- far in modo che le soluzioni e le strategie da seguire emergano dal cliente stesso
- lasciare piena autonomia e responsabilità al cliente
Nel coaching si osserva “dove si trova il cliente oggi”, la situazione attuale, e si definisce, di comune accordo, ciò che il cliente è disposto a fare per raggiungere “la meta in cui vorrebbe trovarsi domani”, definendo indicatori di risultato significativi.
Generalmente un percorso di coaching si avvia con un colloquio (di persona o telefonicamente) per valutare le attuali opportunità e sfide del cliente, definire le finalità della relazione, identificare le priorità di azione e stabilire quali siano dei risultati specifici che si desidera raggiungere. Le sessioni di coaching sono programmate e tra le stesse si può richiedere al cliente di compiere determinate azioni che lo aiutino al raggiungimento dei propri obiettivi.
Il coach, inoltre, può fornire risorse supplementari, sotto forma di articoli, questionari, valutazioni o modelli per aiutare la riflessione e l’azione del cliente. La durata di una relazione di coaching varia in funzione delle esigenze della persona o del team. I fattori che possono influire sulla durata comprendono: il tipo di obiettivi e di risultati che si desidera raggiungere, il modo con cui le persone o i team amano lavorare, la frequenza delle sessioni, le risorse finanziarie disponibili per sostenere il percorso.
Coach, Psicologo e Counsellor: differenze
Il coach è tenuto a comunicare con chiarezza le differenze tra coaching, consulenza, psicoterapia ed altre professioni di supporto. Suggerisce al cliente, se necessario, di rivolgersi ad un altro professionista di supporto, sapendo quando è necessario e quali sono le risorse esistenti. Di seguito, le differenze con psicologo e counselor:
Differenze con la professione di psicologo: svolge attività di prevenzione o cura rispetto a malattie o disagi, ha un approccio interpretativo, fa diagnosi di personalità, fa valutazioni della persona. Il coach può all’occorrenza utilizzare questionari solo per stimolare la consapevolezza della persona su specifici comportamenti. Non offre sostegno psicologico, bensì si concentra sulla crescita e sviluppo della persona, accompagnandola nella definizione di obiettivi raggiungibili (in proposito si veda questo articolo), sviluppo di consapevolezza, creazione di possibilità ed infine di scelta di un piano di azione che vada nella direzione dell’obiettivo”.
Differenza con la professione di counsellor: “La relazione di coaching rispetto a quella di counseling non è una relazione di aiuto bensì una relazione di partnership paritaria tra un Coach e un Cliente. Il Coach, come professionista, non offre soluzioni a disagi esistenziali, non esplora il passato, bensì supporta il Cliente a riconoscere i suoi modelli di pensiero e ad attivare tutte le risorse interne per raggiungere l’obiettivo da lui/lei auto-definito.”
A chi si rivolge il coaching?
Il cliente di coaching può essere una persona o un team che vuole raggiungere un livello più elevato di performance, di apprendimento o di soddisfazione. Quali i motivi che portano una persona o un team a lavorare con un coach?
- una sfida, un obiettivo protratto o una grossa opportunità, ed è urgente, importante o appassionante, o tutte queste cose insieme da comprendere
- il desiderio di ottenere risultati più rapidamente
- il bisogno di invertire la direzione presa nel lavoro o nella vita personale o di far chiarezza nella persona o nel team a fronte di scelte da intraprendere
- la mancanza di equilibrio tra lavoro e vita privata genera conseguenze indesiderate da gestire
- il bisogno di una persona o un team di identificare le potenzialità chiave e apprendere come utilizzarle al meglio
- il desiderio di migliorare nella propria organizzazione e gestione personale
Conclusioni
“Coach, psicologo e counsellor: differenze” è un breve articolo che vuole contribuire a fare chiarezza tra figure professionali distinte, egualmente importanti e non necessariamente in competizione tra loro. Individuo 4 differenze fondamentali:
- Se è vero che i councellor e psicologi hanno molto in comune, i coach operano su un asse temporale orientato al presente e – soprattutto – verso il futuro desiderato dal Cliente.
- Se psicologi e councellor si focalizzano di più su aspetti patologici e “problematici”, i coach lavorano sulle sfide.
- Psicologi e councellor sono in una relazione di aiuto mentre i coach sono in una relazione di partnership con il Cliente.
- I coach lavoano per lo sviluppo personale non per offrire sostegno psicologico (salvo non siano psicologi iscritti all’albo).
Ciascuno è capace di offrire un supporto valido al Cliente consapevole di quello che sta cercando. concludo con un invito ai ClientI: chiunque scegliate, verificate che sia chi dice di essere.
In particolare, nel caso dei Coach, è bene chiedere presso quale scuola ha conseguito il diploma (se presso un Ente sportivo e culturale, cambiate in fretta!), se iscritto ad un’associazione professionale (non sono molte, per esempio l’ICF – International Coaching Federation – è la più antica e diffusa al mondo), se ha obbligo di formazione continua e check-up a cadenza regolare da parte dell’associazione professionale di appartenenza. Sono domande legittime che fanno la “vera differenza tra un servizio serio ed uno non serio”.