Avete mai fatto delle riflessioni sul viaggio e la sua utilità? La società moderna da per scontato muoversi, percorrere lunghe distanze e farlo di frequente. Eppure, il più delle volte, questo movimento assomiglia molto a girare come delle trottole in cui la consapevolezza di ciò che avviene è scarsa se non nulla.
Le persone viaggiano per una varietà di motivi che spaziano dal bisogno di relax, alla ricerca di avventure e alla necessità di allontanarsi dal contesto quotidiano. “Riflessioni sul viaggio e la sua utilità” vuole – senza pretesa di esaustività – mostrare le diverse sfaccettature di un’attività a lungo considerata “superfluea”e che invece offre vantaggi ed opportunità di svilppo personale.
E tu, che viaggiatore sei?
Il viaggio include un’esperienza interiore dell’individuo, che varia da persona a persona e lascia qualcosa di diverso in ognuno di noi.
Secondo la Teoria psicografica di Plog i viaggiatori sono collocabili:
- A un estremo ci sono i “psicocentrici”, inibiti, privi di senso dell’avventura, che quindi vogliono la guida e il pacchetto turistico preconfezionato.
- All’estremo opposto, ci sono gli “allocentrici”, amanti delle destinazioni poco turistiche e vogliono il viaggio avventuroso da gestire in autonomia.
- La maggior parte dei turisti si trova nel mezzo, ovvero sono “mediocentrici”, perché si spostano gradatamente verso le zone già esplorate dagli allocentrici, ma non danno mai inizio per primi a viaggi inusuali.
Osservando le scelte dei nostri conoscenti potremo facilmente individuare persone spostate su un polo piuttosto che sull’altro: ci sono quelle persone abitudinarie che da anni passano l’estate nello stesso posto, spostandosi raramente nei paesini vicini per la gita in giornata, quelle che prediligono le vacanze in spiaggia in totale relax, e quelle che scelgono ogni anno una vacanza diversa e avventurosa.
Partendo da una riflessione su noi stessi possiamo capire che la scelta del viaggio è influenzata:
- da fattori esterni, come la disponibilità economica o la possibilità di ferie,
- ma anche da fattori interni, come ciò che cerchiamo e che per noi corrisponde allo svago.
Il Viaggio è Sviluppo personale
Viaggiare offre l’opportunità di sfuggire allo stress e alla routine quotidiana. Nuovi luoghi e paesaggi possono offrire un senso di pace e tranquillità, permettendo alle persone di distanziarsi dai problemi e ritrovare l’equilibrio interiore, che spesso viene perso nella frenesia della routine lavorativa.
Inoltre, è una forma di auto-esplorazione e sviluppo personale. Un viaggio in solitaria può offrire la possibilità di superare il timore della solitudine scoprendo la piacevolezza di passare del tempo con se stessi e, se se ne sentirà il bisogno, coltivando le abilità di socializzare. Si può notare infatti che quando si viaggia da soli, conoscere persone nuove, chiacchierare, e stringere conoscenze, è più semplice del previsto. Anche questo può aiutare a rafforzare la fiducia in se stessi e la considerazione di sé.
Infine, è un’opportunità per creare connessioni nuove e significative con altre persone, che siano amici con cui si parte o persone nuove conosciute in loco. Attraverso incontri casuali o scambi culturali, viaggiare consente di ampliare i propri orizzonti, scoprire cose nuove e sperimentare una sensazione di meraviglia di fronte alla bellezza del mondo.
Viaggiare è accogliere l’imprevisto
Il viaggio rappresenta il superamento delle azioni abituali e quotidiane, la rottura dalla routine che può denotare una base sicura per l’individuo. Viaggiare significa allontanarsi da questa base sicura (partire deriva infatti dal latino “partire” = “dividere”) ma porta con sé l’idea positiva di una possibilità di svago dalla vita lavorativa e quotidiana. Si può, perciò, vivere un viaggio come un’occasione per riconquistare la propria libertà e creatività e la possibilità di riavvicinarsi a parti “alienate di sé”.
Ci si confronta con situazioni nuove e sconosciute, si superano le proprie paure e limiti, si impara ad adattarsi ai cambiamenti e si sviluppa la fiducia in se stessi. L’esperienza di viaggio può portare a una maggiore consapevolezza di sé e al potenziamento delle proprie capacità. Tutto questo comporta una disponibilità a mettersi in gioco, ad affrontare l’ansia (per contrastarla, si veda qui) dell’imprevisto e dell’ignoto che ogni viaggio, anche quello più organizzato, implica. Proprio per questo, esplorare può aumentare la sicurezza in se stessi, il senso di autoefficacia e la propria flessibilità.
Conclusioni
I viaggi contribuiscono alla qualità della vita, con un impatto positivo in diversi ambiti come la vita sociale, familiare, lavorativa, spirituale, culturale. Tali esperienze, quindi, contribuiscono alla soddisfazione in vari ambiti della vita e di conseguenza anche alla soddisfazione complessiva nella vita.
Per concludere le riflessioni sul viaggio e la sua utilità, ognuno di noi è diverso e può trarre giovamento da esperienze differenti, ma prendere una pausa dalla quotidianità e visitare luoghi diversi da quello in cui si vive sembra apportare benefici a livello di qualità di vita.
Quindi che il desiderio sia quello di rilassarsi o di esplorare, vale la pena sfruttare la possibilità di viaggiare e arricchire se stessi di nuove esperienze.
