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Affrontare e superare la paura del Cambiamento

da MarcoCobino | Giu 5, 2025 | Coaching, Eventi, Mindfulness | 0 commenti

Il cambiamento è inevitabile e si presenta continuamente nella vita: un rapporto finisce, cambi il lavoro, cambi casa, scopri una nuova ruga, i capelli diventano grigi, sperimenti la perdita di una persona cara… Affrontare e superare la paura del cambiamento è più facile a dirsi che non a farsi.

Le transizioni della vita possono essere difficili e stressanti perché richiedono un adeguamento a nuove situazioni, che possono essere incerte e sconosciute. Puoi sentirti vulnerabile e in difficoltà nel fronteggiare le sfide che si presentano durante questi periodi di cambiamento.

Inoltre, il cambiamento non è cosa facile da realizzare oggigiorno! Proprio perché ci sono molte pressioni, interne ed esterne, occorre ricorrere all’aiuto di un professionista per (ri)attivare quelle risorse interne sopite ed affrontare la sfida.

Di seguito, riflessioni e passi utili per affrontare e superare la paura del cambiamento.

Cambiare abitudini

Il cambiamento richiede un atto di consapevolezza che coinvolge tutto il tuo essere (in proposito si veda La Consapevolezza può cambiarti la Vita). L’abitudine (dal latino habitudo, struttura fisica o morale) è la disposizione o attitudine acquisita mediante un’esperienza ripetuta. Questa disposizione è insita nel comportamento degli esseri umani e degli animali. È stata alla base della scoperta del rito dell’abitudine.

In psicologia il termine “abitudine” viene usato per indicare sia le attività motorie, sia le attività mentali, che dopo numerose ripetizioni vengono svolte in modo relativamente automatico o, più semplicemente, con maggior facilità e coordinazione.

La maggior parte delle scelte che compiamo ogni giorno non sono frutto di riflessioni consapevoli bensì di abitudini. Quindi, avere un rapporto migliore con i cambiamenti nella nostra vita passa dalle abitudini! Se vuoi un risultato diverso (migliore) non puoi continuare ad usare gli stessi strumenti.

La teoria del cervello trino

Le neuroscienze vengono in aiuto per comprendere le dinamiche del cambiamento, in particolare la teoria del cervello trino, che MacLean ha sviluppato tra il 1949 ed il 1990. Secondo questa teoria il cervello si compone di tre strutture interrelate, che rispecchiano lo sviluppo filogenetico della vita sulla Terra.

Il cervello rettile

Il nostro cervello prevede una parte antica, paragonabile al cervello di un rettile: il cervello rettile è collocato nella parte bassa del cranio (il tronco encefalico) per garantire tutte le funzioni vitali necessarie all’autoconservazione, come: il battito cardiaco, la respirazione, la digestione, la regolazione della temperatura.

Si attiva in base a schemi istintivi precostituiti e nei casi in cui siamo a rischio della vita, generando delle risposte di attacco-fuga (fight-fly), che ci permettono di sopravvivere perché sono molto rapide. Sono risposte veloci in quanto automatiche e pre-cognitive, che non coinvolgono la neocorteccia, la quale ha bisogno di più tempo per ragionare su qual è la scelta migliore da prendere.

Questo cervello ci insegna che la maggior parte delle attività umane avvengono al di là della nostra consapevolezza, in modo automatico e involontario.

Il cervello limbico

Al di sotto della superficie dei due emisferi cerebrali, altri nuclei cellulari si addensano a formare il cervello limbico, una struttura filogeneticamente più antica, che gli umani condividono con gli altri mammiferi. Il cervello limbico è la sede delle emozioni.

Quando guardi i tuoi piccoli per esempio, provi un amore immenso, complici una serie di ormoni che la natura ha previsto per far sì che ti prendessi cura di loro. Il cervello limbico garantisce la sopravvivenza delle specie e costituisce la base comune tra gli esseri umani e gli altri mammiferi. Siamo tutti animali bisognosi di cure e capaci di fornire cure.

La neocorteccia

La neocorteccia è il cervello più recente, quello che caratterizza la specie umana: sono cellule nervose (i neuroni) i cui corpi cellulari ricoprono la superficie degli emisferi cerebrali.

È la sede del ragionamento logico astratto, che permette agli uomini di pensare al passato e al futuro, prevedere le conseguenze del comportamento, pianificare le azioni, servirsi dei simboli che danno vita alle opere d’arte e alle parole con cui si pensa e si parla.

L’uomo ha portato al massimo sviluppo il ragionamento, il linguaggio, l’arte e la scienza. Gli altri animali posseggono in parte queste competenze (come sa chiunque viva con un cane o con un gatto), ma la loro neocorteccia è molto più sottile rispetto a quella umana.

Gli ostacoli al cambiamento

Come detto, cambiare è difficile. Anche le migliori intenzioni (si veda Come l’Intenzione da energia alla tua Vita) falliscono se la spinta al cambiamento viene dalla sola ragione.

Ti imponi di cambiare un’abitudine (si veda 7 ABITUDINI QUOTIDIANE PER MIGLIORARE LA TUA VITA), ti sforzi di aderire a un ideale astratto, ma è come se il tuo comportamento non rispondesse a quello che vorresti e dovresti fare: la ragione e il sentimento non comunicano.

Segni sul calendario che domani inizierai la dieta, ma il giorno dopo te ne dimentichi. In termini psicologici si parla di una scissione, come se la parte di te che vuole dimagrire non comunicasse con la parte di te che vuole mangiare un piatto abbondante di spaghetti.

In termini neurologici, si parla di carenza di integrazione neuronale. La mancata coesione ostacola la consapevolezza e impedisce il cambiamento.

Quando avviene il cambiamento?

Siamo molto legati alla visibilità: immaginiamo che siano vere solo le cose che vediamo e reali solo i cambiamenti che riconosciamo subito. Pensare che ci sia un tempo per la maturazione, per la fioritura, ci è abbastanza estraneo. Se non vediamo non crediamo, come San Tommaso. Eppure il cambiamento legato alla maturazione non avviene nel momento in cui facciamo un atto ma nella fase successiva, quando i segni del lavoro fatto hanno il tempo di radicarsi e di venir integrati.

Se andiamo in palestra il vero risultato non è quello visibile dopo una seduta di allenamento ma quello nello spazio tra un allenamento e l’altro.Se facciamo coaching il vero lavoro è quello che avviene tra una sessione e l’altra, nella nostra vita quotidiana.

Se siamo troppo legati a ciò che è visibile finiamo per entrare in uno scoraggiamento che non rende onore al silenzioso lavoro di cambiamento che si sta strutturando dentro di noi. Forse direi di più: i cambiamenti repentini e immediatamente visibile sono quelli meno stabili. Ciò che cresce ha un ritmo impercettibile agli occhi e una qualità fuori controllo. Abbiamo bisogno di permettere anziché di forzare, perchè il cambiamento che desideriamo, fiorisca.

Come affrontare e superare la paura del cambiamento

Durante i cambiamenti e le transizioni della vita, la mindfulness (si veda MINDFULNESS: cos’è e cosa non è) può aiutare a mantenere la calma e la chiarezza mentale. Il vero cambiamento della pratica non è quello che avviene quando siamo seduti sul cuscino, a lottare con i nostri pensieri e con la distrazione o con il torpore. Il vero cambiamento è nello spazio successivo. La pratica è il momento in cui mettiamo i semi; la vita è il momento in cui fioriscono, a volte inaspettatamente. Ecco alcuni suggerimenti pratici per integrare la mindfulness nella tua vita durante un cambiamento:

Dimorare nel qui ed ora.

Quando ti senti sopraffatto/a dalle emozioni o dai pensieri legati al cambiamento, cerca di focalizzare la tua attenzione sul momento presente. Nota le sensazioni fisiche nel tuo corpo, le emozioni che provi e il contesto in cui ti trovi.

Meditare

La meditazione può aiutare a sviluppare la capacità di focalizzarti sul momento presente. Puoi praticare la meditazione ogni giorno per alcuni minuti, seduto/a in silenzio e concentrato/a sulla tua respirazione o su un oggetto di meditazione.

Sospendere il giudizio

Durante i momenti di cambiamento è facile sentirsi sopraffatti dalle emozioni e dai pensieri negativi. È importante ricordare di essere gentile con te stesso/a e di non giudicarsi duramente. Accetta le tue emozioni e i tuoi pensieri “sospendendo giudizio”.

Accogliere il cambiamento

Accettare il cambiamento secondo la mindfulness significa fare i conti con la realtà e comprendere che resistere al cambiamento può portare a sentimenti di frustrazione, rabbia e tristezza. Inoltre, l’accettazione del cambiamento può aiutare a sviluppare una maggiore flessibilità mentale e ad adattarsi meglio alle nuove situazioni.

Per accettare il cambiamento in modo consapevole, è importante comprendere i propri pensieri e le proprie emozioni (si veda 4 PRATICHE PER SVILUPPARE L’ACCETTAZIONE). Ciò significa riconoscere ansia, paura e incertezza che possono accompagnare le transizioni della vita e accoglierle senza giudizio. Invece di resistere al cambiamento, cercare di abbracciarlo e di adattarti alle nuove circostanze (si veda Lettura per la Primavera: “ACCOGLIERE L’INACCETTABILE” ).

Pazienza

Grazie alla pazienza possiamo coltivare la consapevolezza dell’attesa nei momenti di rabbia e scioglierne la distruttività!

Ci insegna che gli eventi si sbrogliano secondo il loro ritmo naturale e non necessariamente secondo il nostro desiderio di controllo. Ci riporta al momento presente e ci aiuta ad accettare ciò che c’è, a contenere il vagare della mente che è fonte d’infelicità.

Fiducia

Avere fiducia significa permettere a sé stessi di essere come si è, senza alcun timore dei giudizi esterni, e, soprattutto, del giudizio interno. Quando si ha fiducia nelle proprie sensazioni è possibile prendere le decisioni giuste, quelle in accordo con il nostro cuore, senza lasciarsi influenzare dagli altri.

La prima fiducia che si impara meditando è quella in noi stessi. Scegliamo di confidare nella nostra intelligenza e teniamo conto delle nostre percezioni. Essere se stessi significa onorare i doni che abbiamo mettendoli a disposizione degli altri.

Conclusioni

Affrontare e superare la paura del cambiamento può essere paralizzante e impedire di fare i passi necessari per affrontare le transizioni della vita. Può portare a sensazioni di insicurezza, ansia e stress, che a loro volta possono interferire con la capacità di prendere decisioni e di agire.

Per superare la paura del cambiamento, è importante comprendere le radici della propria ansia e dei propri timori. Ciò significa identificare i pensieri e le credenze limitanti che possono ostacolare il processo di adattamento alle nuove circostanze. Inoltre, può essere utile cercare il supporto di amici, familiari o di un professionista per elaborare i propri pensieri e fronteggiare le sfide con coraggio.

La mindfulness ed il coaching possono essere la chiave per affrontare un cambiamento e favorire una versione più saggia di te.

Se sei in difficoltà, contattami. Inoltre, ti invito al Seminario del 14 giugno proprio su questo tema. Tutte le info in locandina.

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