Quando siamo in empasse sapere quale azione intraprendere è tutt’altro che scontato. La nostra “testolina” ospita, alternativamente, mille punti interrogativi e tanti “sì, però…” e alla fine l’azione latita mentre la frustrazione, con il tempo, monta.

E’ una situazione molte frequente che riscontro nei clienti – individui o gruppi di lavoro – “bloccati” al bivio ed indecisi su quale direzione prendere.

In questo articolo offro alcuni spunti di riflessione che ti consentiranno di sapere quale azione intraprendere (fare la scelta giusta). Sono considerazioni utili a tutti e che poggiano su 4 gambe:

  1. Prestare attenzione;
  2. Conoscere l’obiettivo;
  3. Auto-riflessione;
  4. distinguere tra Urgente ed Importante.

I suddetti punti rispondono grossomodo ai paragrafi che compongono questo articolo. Quello che segue è una premessa importante in cui individuo, distinguo e spiego la conseguenza (e possibile risoluzione) di atteggiamenti mentali NON costruttivi.

Inazione ed Indecisione: alla radice del problema.

Quasi tutti i problemi che derivano dalla domanda: “come sapere quale azione intraprendere?”, rientrano nelle seguenti macro categorie:

  1. So cosa occorre fare ma non lo faccio (inazione);
  2. Non ho la minima idea di cosa fare (indecisione).

La prima categoria è di gran lunga la più diffusa. Alcuni esempi: perdere peso, smettere di fumare, ordinare le fatture, seguire la procedura , telefonare ad un’amico. Parlare di ciò che andrebbe fatto e/o rimuginare sulla propria inazione sono “strategie efficaci”… per evitare di fare.

Morale: sai cosa va fatto ma non lo fai!

La seconda categoria è un po più insidiosa. Decidere se restare o cambiare azienda, continuare o interrompere una relazione sentimentale, andare a quel party oppure no, sono dilemmi meno frequenti di quelli del primo gruppo ma possono lasciarti prigioniero dell’indecisione. Come mai?

Molto probabilmente non hai chiaro ciò che vuoi (obiettivo) perché non ci hai riflettuto prima. Anche se la tua agenda è fitta di impegni, questo non significa che la tua vita sia intensa ma solo piena di appuntamenti. Semmai, domandati: “come sapere quale azione adottare per dare scopo alla mia vita?”

Porsi questa domanda è tutt’altro che banale. Infatti, essere indaffarati non significa fare ciò che è IMPORTANTE; anzi, una delle situazioni più ricorrenti è quella in cui ci troviamo a sbrigare molte faccende URGENTI mentre le più importanti restano in sospeso o semplicemente cadono nel dimenticatoio a causa dei molti appuntamenti in agenda che però non rispondono, se non in parte, al raggiungimento dei miei obiettivi.

La soluzione definitiva all’inazione è… PASSARE ALL’AZIONE. E’ insieme una capacità ed un’abitudine: più la pratichi, più ne diventi competente.

Dopo questa breve “diagnosi”, torniamo alla domanda “come sapere quale azione intraprendere?” seguono i 4 step utili per fare la scelta giusta.

Il valore dell’Attenzione

Prestare attenzione è semplice ma non scontato. Immagina di approssimarti ad un semaforo che è giallo. Fatte le debite considerazioni (la mia velocità, la vicinanza al semaforo, l’andatura del veicolo che mi precede, …) potrai scegliere se fermarti o proseguire. Probabilmente, hai deciso in fretta perché hai acquisito molta pratica. Forse in passato hai fatto anche degli errori da cui però hai imparato. Quel che è importante è che hai prestato attenzione alla situazione ed hai agito.

Se ti sedessi sul pavimento di casa ed osservassi l’ambiente circostante ti renderesti conto di quante cose hanno bisogno del tuo intervento (libri, polvere, vetri sporchi, …). Alla fine avresti una lista di cose da fare che ti impegnerebbe tutto il giorno ed anche più.

Il problema delle liste (o To do List) è che sono fondamentalmente fine a se stesse. Consentimi una domanda: questi impegni ti stanno facendo perseguire il tuo scopo? Pulire il bagno e rifare il letto sono attività necessarie ma occorre fare altro se si vuole trovare appagamento e senso nella propria vita.

Il valore dell’attenzione si estende ben oltre la lista delle faccende domestiche. Far caso al mondo circostante è una capacità inestimabile, finemente connessa a quella di PASSARE ALL’AZIONE.

Il problema che affronterai, o forse già lo stai facendo, è a quale azione ti dedicherai ORA!

Non possiamo fare tutto ciò che vorremmo (o dovremmo). Perciò, ogni volta che scegliamo un’azione dobbiamo essere consapevoli che rinunciamo a tutte le altre.

Per questo è essenziale decidere cosa è importante e stabilire delle PRIORITA’ ossia ordinarle al fine di raggiungere lo scopo che ti sei prefissato. Non c’è priorità senza obiettivi e senza obiettivo non ci può essere un’azione efficace. Quindi…

Qual è il tuo Obiettivo?

Domandarsi: “Qual è il mio obiettivo?” è un ottimo modo per rispondere alla domanda-titolo di questo articolo: “come sapere quale azione intraprendere?”

E’ una domanda potente che non va formulata mentre navigo sui social o guardo la TV perché potrei esser tentato di trovare una giustificazione a quello che sto facendo. Un esempio? Le pause pranzo dilatate: si esce per mangiare un boccone in 1 ora e si finisce per spenderne 2 perché nel frattempo ci si ferma a chiacchierare oppure si passa nella libreria preferita per vedere le ultime novità. Tutto questo influisce sulla nostra efficacia.

Focalizzandoti sull’obiettivo, tutto quello che è extra diviene una “distrazione” ed in quanto tale rinviabile.

Probabilmente ti stai chiedendo che fine fa il “cogliere l’attimo”, il non sentirsi imbrigliato e godersi la vita. Beh, sebbene sia un sostenitore della gioia e della flessibilità trovo che la maggioranza tra noi è più propensa a godersi la vita (nel senso di assecondare il proprio piacere immediato) che non ad esercitare l’autodisciplina.

Troviamo abbastanza facile distrarci e molto più difficile focalizzare l’interesse e la concentrazione su ciò che sappiamo di dover fare e che ci darà dei benefici, anche se non nell’immediato (per capire come passare dal desiderio all’obiettivo, clicca qui).

Non rinunciare alla gioia di vivere! Limitati a migliorare la tua AUTODISCIPLINA, un’abilità da coltivare soprattutto per chi non sa passare all’azione quando è necessario.

Rifletti sulla tua Vita

Sei mai stato protagonista di un episodio in cui credevi di aver fatto bene e poi, pensandoci meglio, ti sei accorto di aver causato imbarazzo o disagio in un’altra persona ed hai cercato di provi rimedio? Ecco, questo è un piccolo esempio di come l’AUTORIFLESSIONE possa aiutarti a capire cosa va fatto.

Sebbene il concetto sia semplice si scontra con una cruda realtà: molte persone hanno un’esistenza così frenetica da non avere il tempo (o almeno così dicono) di riflettere sulle proprie azioni. Si passa da un impegno all’altro senza farsi troppe domande se ciò che stiamo facendo risponda al nostro scopo esistenziale.

Prendere le distanze (anche fisicamente) dal problema – sia esso una persona o cosa – aiuta a vedere la situazione più chiaramente e a decidere sul da farsi.

In proposito, esistono vari modi di “prendere le distanze”. Quello che qui sommariamente propongo è il metodo Naikan, una pratica semplice di autoriflessione che viene dal Giappone e si basa su tre domande:

  1. che cosa ho ricevuto da …?
  2. che cosa ho dato a …?
  3. quali difficoltà ho causato a …?

Il Naikan suscita spesso:

  1. una maggior gratitudine per ciò che si è ricevuto;
  2. idee nuove e diverse su che cosa sia necessario fare;
  3. consapevolezza dei problemi provocati.

Insomma, l’autoriflessione è uno strumento importante per capire quale azione intraprendere.

Urgente o Importante?

Finora abbiamo esaminato tre elementi fondamentali per decidere cosa fare (o non fare!):

  1. Prestare attenzione;
  2. conoscere l’obiettivo;
  3. l’autoriflessione.

Dobbiamo ora prendere in considerazione un altro elemento, ossia la distinzione tra urgente ed importante:

  • Importanti sono quelle attività che portano al raggiungimento degli obiettivi, sia di vita che di lavoro.
  • Urgenti  sono quelle attività che richiedono un’ attenzione immediata, e sono spesso associate con il raggiungimento di obiettivi di qualcun altro. Le attività urgenti sono spesso quelle che  esigono attenzione perché le conseguenze di non portarle a termine sono immediate, ma sono veramente importanti?

La citazione di Eisenhower: “Quello che è importante è raramente urgente e ciò che è urgente è raramente importante“, mi trova d’accordo.

Nel 1994 Stephen Covey ha divulgato quest’ idea nel suo libro  “The 7 Habits of Highly Effective People” (in italiano in: Le 7 abitudini per avere successo) e, a seguito di alcune integrazioni, è nota come “Matrice di Eisenhower – Covey.”

Da quanto si evince dalla matrice su riportata, è indispensabile ritagliarsi regolarmente del tempo per attività che sono importanti ma non necessariamente urgenti. In quel quadrante (il n° 2) risiede l’individuazione di nuove opportunità.

Conclusioni

Così abbiamo 4 fattori che possono aiutarci a rispondere alla domanda: “come sapere quale azione intraprendere?”

  • L’attenzione all’ambiente circostante mi ispira una particolare iniziativa? (Il valore dell’Attenzione)
  • A che cosa tengo di più? (Obiettivo)
  • Quando rifletto sulla mia vita individuo una certa azione da compiere? (Autoriflessione)
  • Che cosa conta veramente? (Distinzione tra Urgente ed Importante)

La pratica consapevole di questi fattori sarà di grande supporto per effettuare scelte che rispondono al nostro scopo di vita.