
Pilota automatico è un’espressione che wikipedia definisce come “un dispositivo meccanico/elettronico che può guidare un veicolo senza assistenza da parte di un essere umano” . In “Il pilota automatico: i 5 step per disattivarlo”, propongo 5 strumenti che ci consentono di prendere le distanze da automatismi del passato offrendoci l’opportunità di vivere una vita più felice. Cosa intendiamo qui per “pilota automatico”? “Uno stato cognitivo in cui si agisce senza essere consapevoli di quello che si sta facendo”.
I pro e contro del Pilota automatico
Il pilota automatico ci aiuta a compiere azioni essenziali del quotidiano, come camminare, mangiare, guidare un mezzo- senza impegnare tutta la nostra attenzione. Ci aiuta ad acquisire nuove e complesse abilità come scrivere al computer ed una volta appresa l’abilità inizia a diventare automatica. Per esempio, si può camminare senza ricordare nulla del tragitto; il che spesso è utile perché consente alla mente di dedicarsi ad altro.
Tuttavia, il pilota automatico può diventare un ostacolo, in particolare nel modo in cui elaboriamo le emozioni. Spesso, siamo in grado di riflettere su come ci fanno sentire le esperienze passate e a farne tesoro per il futuro. Il problema è quando ripetiamo i nostri schemi meccanicamente, mettendo in atto le stesse reazioni emotive a situazioni simili, anche se i fatti ci dicono che non funziona!
Disfare i modelli negativi
Nella modalità “pilota automatico”, la mente reagisce basandosi basandosi sulle esperienze passate e non ci accorgiamo di avere un ampio ventaglio di opportunità. Prestabilire di rompere schemi consolidati adottando un determinato comportamento non è necessariamente il modo migliore per superarli.
Ciò di cui c’è bisogno è un nuovo e più consapevole modo di pensare. Allenandoci a vivere nel presente e ad accettare piuttosto che a giudicare le esperienze passate, diventiamo più radicati e consapevoli delle nostre reazioni. Il pilota automatico sparisce quando c’è la consapevolezza.
Pilota automatico versus Consapevolezza
Vivere la nostra interiorità in automatico ci porta a ripetere gli stessi errori, a rivivere gli stessi momenti di crisi e a non andare avanti.
Invece, la consapevolezza ci rende coscienti dei nostri schemi emotivi, dandoci gli strumenti per conoscere il nostro potenziale. Di seguito, una tabella che riassume (in modo esemplificativo e non esaustivo) i due modelli a confronto:
PILOTA AUTOMATICO | CONSAPEVOLEZZA |
reagisce per inerzia | risponde scientemente |
rimugina sul passato | vive pienamente nel presente |
rifiuta la realtà | accetta la realtà |
non vede i dettagli | vede i dettagli |
ripropone modelli consolidati | ha una visione d’insieme |
le scelte sono limitate | ampie possibilità di scelta |
rivive le emozioni passate | prova nuove emozioni |
scarsa coscienza delle proprie potenzialità | cosciente delle proprie potenzialità |
I 5 step per disattivare gli automatismi
Attenuare le risposte emotive automatiche attraverso la consapevolezza richiede molta pratica. Però, c’è già qualcosa che può essere messo in campo per iniziare a resettare le “cattive” abitudini. Di seguito, 5 step per disattivare il pilota automatico:
- riscopri il silenzio, la solitudine. Ti sembrerà strano, se non assurdo, abbandonare i dispositivi mobili per qualche ora vista l’abitudine ad essere connessi 24/24. Ma se ci portiamo sempre dietro questi strumenti non saremo mai veramente soli, con noi stessi. Riscopri come ci si sente;
- parla con estranei. Anni fa, in un bar di Ancona, ho letto una frase fantastica “non ho il wi-fi, parlate tra di voi.” Dedica del tempo a parlare con qualcuno che non conosci mentre sei a prendere un caffè al bar o alla macchinetta del caffè in azienda. Il pilota automatico può minare il nostro senso di connessione con gli estranei. E’ bello scoprire che oltre ai nostri conoscenti altre persone hanno qualcosa da offrire;
- fai nuove esperienze. Può essere qualsiasi cosa: dal Cammino di Santiago alla preparazione di una torta. Le vite rischiano di impantanarsi nelle routine: una novità può portare grande arricchimento;
- trasforma il percorso. Esplora le strade! Talvolta non è nemmeno necessario cambiare percorso bensì portare attenzione a cose su cui non ci si sofferma. Fatti un giro osservando ciò che ti circonda: scoprirai che sei contornato di novità, alcune anche utili (magari non ti eri accorto di quel negozietto che vende prodotti di nicchia a te cari);
- fai quello che va fatto! Spesso è il pilota automatico ad impedirci di fare quello che va fatto. Dal momento che comunque va fatto, fallo prima. Non lasciare che incomba su di te sottraendoti attenzione e tempo a ciò che conta: i tuoi obiettivi.
Conclusioni
Il mettere in atto schemi e azioni abituali e automatizzati è funzionale in molti casi, rappresenta una modalità di “risparmio” energetico che ci consente di pensare e fare altro. Tuttavia, ha i suoi limiti. Gli schemi abituali ci mettono nella condizione di reagire alle situazioni sempre nello stesso modo, senza averne consapevolezza. Il pilota automatico è l’opposto della consapevolezza: è uno stato mentale che non ci fa vivere nel presente, bloccato dentro abitudini consolidate. Lasciarlo andare ci consente di prendere le distanze dai condizionamenti del passato offrendoci l’opportunità di essere felici.
Bella sfida credo di essere a metà strada tra le due situazioni… Ma ho ancora tanto da imparare grazie
il pilota automatico in alcuni periodi della mia vita è abbastanza presente (direi quando devo affrontare qualcosa che mi crea ansia) allora rimugino sul passato, ripropongo modelli consolidati (sono rassicuranti), rivivo le emozioni passate (che purtroppo ricordo molto bene)…ed è vero non riesci a disattivarlo imponendoti di comportarti in un determinato modo
Il pilota automatico nella mia vita mi fa reagire alle situazioni spiacevoli con delle modalità che osservate successivamente non mi piacciono. Eppure parte così in fretta che non riesco a bloccarlo. Mi sento a mio agio rispetto ai primi 3 step e ho necessità di avvicinarmi anche agli altri due.
Nella mia vita, al momento, identifico 2 piloti automatici:uno positivo e l’altro negativo. Il primo mi permette di vivere (es. rapporti familiari) con più serenità situazione che ho provato e riprovato a cambiare ma senza risultato. Il secondo s’inserisce nei momenti di rabbia in cui:rigidità, poca empatia,il mettere tutto sullo stesso piano mi rendono “spettatrice” impedendomi di agire con :presenza, consapevolezza e capacità di discernimento.
Riconosco il pilota automatico nella mia vita. A volte mi fa reagire a situazioni poco piacevoli in una modalità che successivamente non mi piace. Ma si attiva così in fretta che non riesco a bloccarlo. Mi rivedo nei primi tre step. Vorrei imparare anche gli altri due.
Il pilota automatico mi fa reagire ad una situazione spiacevole con modalità che se poi quando ci penso non mi piacciono. Tuttavia esso si inserisce così in fretta che ne divento consapevole troppo tardi. Condivido i primi tre step, ho necessità di apprendere anche gli altri due.
Quando il pilota automatico entra in funzione di fronte a delle situazioni spiacevoli, reagisco in una modalità che,analizzata successivamente,non mi piace. Mi trovo in sintonia con i primi tre step. Vorrei apprendere gli altri due.