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4 PRATICHE PER SVILUPPARE L’ACCETTAZIONE

da MarcoCobino | Gen 19, 2025 | Coaching, Eventi, Mindfulness | 0 commenti

L’accettazione è un elemento chiave nel mondo della Mindfulness. Quindi, 4 pratiche per sviluppare l’accettazione è una proposta di riflessione indispensabile per il proprio cammino verso la consapevolezza. L’accettazione, infatti, è uno dei 7 pilastri della Mindfulness (in proposito si veda La Via per Essere in Pace con se stessi) secondo J. Kabat-Zinn. Essa ci invita a incontrare la vita così com’è. Permette di vivere il momento presente con serenità, sospendendo il giudizio e le aspettative.

Accettare significa “spegnere l’interruttore del conflitto”, cioè smettere di lottare contro ciò che non ci piace e che non può essere cambiato, ad esempio tutte le emozioni spiacevoli che non vorremmo provare.

Ogni istante della nostra vita, ogni emozione, pensiero o sensazione, è un’opportunità per praticare l’accettazione. Spesso, la nostra reazione istintiva a disagi o difficoltà è resistere e/o fuggire. Tuttavia, l’accettazione ci insegna a incontrare queste esperienze con un cuore aperto, consentendoci di affrontare con maggiore equilibrio le sfide che la vita ci presenta.

Accettazione e rassegnazione non sono la stessa cosa. La rassegnazione significa non agire, mentre l’accettazione ci porta a pensare ad altre possibilità per migliorare la nostra situazione evitando di “restare aggrappati a ciò che no c’è più”.

Quando si affronta questa tema, sorgono spesso molte domande: “ma cosa devo fare concretamente per accettare?”, “e una volta che ho accettato cosa faccio?”.? Ecco 4 pratiche per sviluppare l’accettazione che, pur non volendo essere esaustive, potranno essere un primo e valido aiuto in questo percorso di esplorazione e crescita personale.

1. Focalizzarsi sul Corpo

Una prima pratica per sviluppare “l’accettazione di ciò che c’è” (e non di cosa vorremmo che ci sia) è il Body Scan o scansione corporea.

Il body scan rappresenta la perfetta esemplificazione concreta di cosa possa significare dirigere l’attenzione con consapevolezza. La percezione viene rivolta all’interno di noi, verso il corpo, un oggetto di pratica sempre presente alla nostra vista ma poco attenzionato: da esso originano sensazioni fisiche cui dedichiamo attenzione spostandoci da una zona all’altra.

L’esercizio non consiste nel cercare a ogni costo di percepire qualcosa, ma nel soffermarci su quello che c’è nel campo di coscienza corporea, distretto per distretto, accorgendoci delle sensazioni che sorgono, permangono, si intensificano, si affievoliscono, svaniscono.

Questa tecnica ci consente di prendere consapevolezza del nostro corpo, accettando senza giudizio ogni sensazione o emozione che potrebbe emergere.

Durante questa pratica, potreste diventare consapevoli di tensioni o disagi di cui prima non eravate consapevoli. Ricordate, l’obiettivo non è cambiare o eliminare queste sensazioni, ma accoglierle!

Praticate sdraiati, tappetino o letto vanno bene entrambi. Poi, portate la vostra attenzione intenzionale al respiro nella zona dell’addome. Osservate le sensazioni che provate. Da lì, scendete verso l’alluce del piede sinistro ed inizate una scansione delle varie parti della gamba. Terminata con questa vi sposterete al bacino, gamba destra e proseguirete sulle varie parti del corpo (partite dai piedi per arrivare al capo).

Quando noti delle sensazioni spiacevoli cerca quella più fastidiosa (ad esempio un peso al petto, un vuoto nello stomaco …) e concentrarti su questa: ha una forma? Dove inizia e dove finisce? È ferma o in movimento? È liquida, solida o gassosa? Ha un colore? È fredda o calda? E la sua superficie è ruvida o liscia?

2. Attenzione intenzionale al respiro

Un’altra pratica per abbracciare l’accettazione è imparare a focalizzare l’attenzione sul proprio respiro. Questa semplice azione intenzionale ci aiuta a calmare la mente, ad osservare e (con il tempo e la pratica) lasciar andare i pensieri disturbanti e a concentrarci sul “momento presente”. Questo non cancellerà la tua emozione “disturbante”, il respiro è come un’ancora che tiene ferma la barca durante una tempesta, questa non passa ma la barca sarà più stabile.

Provate! Sedetevi (su cuscino o sedia) o sdraiatevi su letto o tappetino, trovando una posizione comoda ma vigile. Preferibilmente chiudete gli occhi (o sfocate lo sguardo) e portate l’attenzione intenzionale al vostro respiro. Osservate ogni sensazione che arriva senza cercare di cambiarla e senza farsene “sequestrare” (se ciò accadesse, riportate l’attenzione intenzionale al vostro respiro, tutte le volte che serve: non c’è fallimento!).

A mano a mano che esplorate questa pratica, potreste notare un rilassamento profondo, una maggiore consapevolezza del vostro respiro e magari dei vostri pensieri: approfittatene per aprire la porta all’accettazione. Non sentitevi in colpa se venite distratti ripetutamente da ricordi o preoccupazioni: può succedere, in particolare all’inizio. L’importante è riprendere a praticare con fiducia e senza aspettative. Non tarderà a giungere un senso di maggiore tranquillità e lucidità mentale.

3. Osservare le nostre attività quotidiane

Tra le pratiche più facili ma meno esercitate nella Mindfulness (sebbene molto efficaci) per sviluppare l’accettazione c’è l’osservazione delle attività quotidiane. Che si tratti di come camminiamo, cuciniamo, laviamo i piatti o yoga prendetevi il tempo per osservare con attenzione, accogliendo ogni dettaglio con un atteggiamento di curiosità e senza giudizio.

Questa pratica (cosiddetta informale) vi aiuterà a sviluppare un senso di connessione con il mondo che vi circonda e a rafforzare la vostra capacità di accettazione. Mentre esplorate voi stessi all’opera, ricordate di rimanere presenti, di accogliere ogni percezione senza desiderare che le cose siano diverse da come sono.

4. Lasciar andare e creare spazio

Ne vale davvero la pena o puoi sotterrare l’ascia di guerra? Non vi sto suggerendo di rassegnarvi, tutt’altro! Vi sto invitando a scegliere cosa cambiare (e lasciar andare) e cosa invece può andare bene anche così, perché in fondo potete concentrare le vostre energie su ciò che conta di più, perché è inutile (e a volte anche dannoso) continuare a rimuginarci su.

Accetta di “stare con quello che c’è” e a contemplare che fa parte della tua vita. Questo è il primo passo per accettarlo e per progredire. Se avete sempre avuto la tendenza a controllare e a intervenire, questo punto vi sembrerà difficile, ma vi assicuro che con un po’ di costanza e allenamento diventerà sempre più semplice!

Può essere utile chiedersi: come scelgo di andare avanti e di integrarlo nella mia vita? Cosa posso fare per non farmi condizionare e vivere bene anche così? Cosa lascio andare per creare spazio?

Alle domande fate seguire (o precedere) la meditazione Metta. E’ una potente pratica Mindfulness che aiuta a sviluppare l’accettazione verso sé stessi e gli altri. Consiste nel generare pensieri di amore e gentilezza verso noi stessi, verso le persone che amiamo, le persone neutrali, le persone che ci hanno fatto del male e infine verso tutto l’universo.

Favorisce un atteggiamento di accoglimento e compassione. Man mano che la pratica si approfondisce, potreste notare un cambio nella vostra visione del mondo, vedendo le persone e le situazioni con più gentilezza e meno giudizio.

Conclusione

Nel corso della nostra vita capita di dover affrontare situazioni che non abbiamo desiderato, a situazioni difficili che ci impongono dei cambiamenti drastici nella vita. Possiamo trovarci a dover accettare la fine di una relazione significativa, la perdita del lavoro, la diagnosi di una malattia invalidante. In altri casi i cambiamenti sono minori eppure possiamo comunque trovare difficoltà ad adattarci ai nuovi cambiamenti. Partiamo da noi, da ciò che abbiamo (corpo, respiro, attività quotidiane, intenzionalità)

Quando qualcosa irrimediabilmente cambia nella nostra vita, la nostra mente è chiamata a svolgere un arduo compito, recuperare energie per ri-orientare la nostra vita, ricostruire nuove motivazioni e ottimizzare le risorse a nostra disposizione per il perseguimento dei nostri scopi. In una parola: accettare.

Eppure nonostante l’accettazione sia necessaria per andare oltre l’evento e riaprirsi alla vita può apparire spesso un compito arduo e difficile. Più semplice da dire che da fare. Quando veniamo investiti da un cambiamento non voluto possiamo essere invasi da emozioni negative anche molto intense. In genere queste emozioni sono rabbia, ansia e tristezza.

Le 4 pratiche per sviluppare l’accettazione pur non essendo la panacea di tutti i mali sono strumenti indubbiamente utili per impostare un atteggiamento mentale costruttivo, che talvolta richiede un cambio. Il processo di cambiamento nasce dall’accettare le cose come sono e dal cambiare relazione con quello che non ci piace.

In proposito, per approfondire, suggerisco il seminario che terrò sabato 1 febbraio di cui riporto sotto la locandina. Buona Vita!

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