La lettura per l’estate: Inspira, Espira , Uccidi di primo acchitto può lasciare perplessi e dare adito ad una proposta più scandalosa che provocatoria. Tranquilli, è un libro a metà strada tra il dissacrante, il thriller e lo sviluppo personale. Dissacrante, perché prende di mira l’uso (improprio) della mindfulenss da parte di (presunti) maestri. Thriller, perché il lettore vive uno stato di tensione generato dall’attesa. Sviluppo personale, perché – entro certi limiti – talune frasi ad inizio capitolo e sinanche nel libro, possono essere di ispirazione per il lettore. Aggiungerei, divertente perché in talune situazioni il protagonista è impacciato, diffidente, stressato ma capace di “colpi di teatro” in grado di rivoltare l’esito di un finale non ancora scritto. Un originale romanzo di intratenimento.

La Trama

E se qualcuno applicasse alla lettera i princìpi della mindfulness per liberarsi dei propri problemi, facendoli fuori uno a uno (non solo in senso metaforico)? E’ quello che succede a Björn, avvocato in carriera dalla clientela molto esigente, quando la moglie lo spedisce a fare un corso di mindfulness minacciando di divorziare e di allontanarlo dalla figlioletta. A meno che non impari a conciliare famiglia e lavoro. Ma non è semplice applicare quei sani princìpi quando il tuo maggiore cliente è un mafioso narcotrafficante, che per sfuggire alla polizia si nasconde nel tuo bagagliaio durante una gita con tua figlia. Per impedire al lavoro di entrare nella sfera privata, Björn ha un’unica scelta: lasciare il “lavoro” nel bagagliaio sotto al sole, con conseguenze letali ma salvifiche. Finché la scomparsa del boss lo obbliga a prendere in mano la gestione dei suoi loschi affari e… sostituirlo!

La Recensione

L’autore ha una scrittura che da subito mostra la sua cifra ironica, capace di esaminare e descrivere vari aspetti della società e le sue relative pecche.
Magari non sapete cosa sia la mindfulness, immaginate una serie di frasi fatte e vuote di cui diffidate. Bene così, anzi meglio: queste resistenze vi aiuteranno ad entrare da subito in sintonia col protagonista, che a queste pratiche si avvicina costretto dalla moglie, svogliato, oppositivo. Preparatevi, perché il percorso di Bjorn, il soggetto principale, diventerà un po’ il vostro.

Da una parte imparerete, vi rilasserete e dall’altra sarete attratti, incuriositi da una trama appassionante.
Ogni capitolo si apre con una lezione in sintesi di mindfulness, che verrà messa in pratica da Bjorn, a modo suo, in base alle situazioni che andrà a vivere sul lavoro e nella vita privata. Avrete così teoria e concretezza, ecco, magari questa concretezza non fatela vostra, non in ogni aspetto almeno, ma vi assicuro che imparerete molto.
Mentre leggendo diventiamo più consapevoli, centrati, rilassati, attivi e positivi, veniamo coinvolti in una serie di eventi a catena dal probabile esito tragico. Capita, a volte, che la tragedia divenga commedia: è solo questione di interpretazione, di visione diversa e in questo romanzo di sorprese rocambolesche ce ne sono molte, e sono un vero spasso da seguire.
Ciò che troveremo scritto è, a ben vedere, una disamina lucida e sincera. C’è poco da stare allegri ma esiste un modo per sopravvivere a tutto: cambiando metro di giudizio, anzi, se proprio non giudichiamo.
E’ un libro accattivante, che non genera ansie, ma aiuta a combatterle, in una deliziosa tensione narrativa.
Quando arriverete in fondo direte “Già finito?!” è un romanzo che non si vorrebbe terminare.
Pronti ad una esperienza diversa e avvincente? Ottimo! Allora inspirate, espirate… ed iniziate a leggere!

Perché lo consiglio

Ho acquistato questo libro la scorsa estate in una libreria di Ancona. La libraia lo suggeriva ad una studentessa perché, divertente e canzonatorio al tempo stesso. In qualità di istruttore mindfulness (in italiano, tradotto anche come consapevolezza), fui subito incuriosito e, letta la quarta di copertina, lo acquistai.

Certo, associare “uccidere” con “mindfulness” è contraddittorio: un’attività che dovrebbe essere il toccasana per l’anima è stata usata per uno scopo totalmente differente e discutibile: come mai? Eppure è qui che trovo Dusse geniale: omette (in)volontariamente uno dei suoi capisaldi – la compassione – per mostrare che china si prende quando ci si limita ad applicare senza capire.

Il libro è scorrevole, divertente e comunque ricco di spunti che possono essere delle “linee guida” per atterrare più morbidamente sulla vita per poi proseguire il cammino con un percorso più strutturato, come un MBSR.

Citazioni che suggerisco

Per non affogare nel mare delle esigenze da soddisfare, createvi le vostre isole temporali, spazi protetti in cui scegliete, consapevolemente, di fare solo ciò che vi fa stare bene. Qui non esiste “Io devo”. Esiste soltanto “Io sono”.

Quando aspettate fuori da una porta, aspettate fuori dalla porta e basta. Quando litigate con vostra moglie, litigate con vostra moglie e basta. Questa è la mindfulness. Se mentre aspettate fuori dalla porta ne approfittate per pensare al litigio con vostra moglie, quella non è mindfulness. E’ solo idiozia.

La mindfulness è l’accessibilità ai vostri bisogni. Il tempo in cui siete reperibili per gli altri rappresenta un ostacolo. Spegnere consapevolmente cellulare e computer è un passo avanti, ma il vostro obiettivo dovrebbe essere accenderli solo consapevolmente.

Quando vi accorgete di provare tensione, pensate tre cose: 1. Non dovete cambiare nulla; 2. Non dovete spiegare nulla; 3. Non dovete giudicare nulla. Non dovete fare nulla per rilassarvi. Il solo fatto di notare e accettare la tensione a volte può fare miracoli. Semplicemente concedetevi di essere tesi. E vedrete che così facendo, la tensione scivola via da sola.

E’ meraviglioso quando i bambini ci ricordano che la bellezza che ci circonda non è scontata e che dovrebbe esere motivo di gioia.

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